Medici di Ematologia: Dr.ssa Sara Barulli
Sono nata e cresciuta a Pesaro, ma la passione per la medicina e l’ematologia è nata ad Ancona. Nel capoluogo marchigiano ho frequentato l’università e la specializzazione in ematologia. Mi sono iscritta a medicina nel 1988 con le idee non ben definite sulla mia professione futura, poi tutto è diventato chiaro quando ho conosciuto il professor Pietro Leoni (tuttora docente di ematologia presso l’università di Ancona) che con grande stima definirei il mio maestro; mi ha trasmesso passione e metodo, sia nel lavoro sia nei rapporti con collaboratori e pazienti.
Dopo 10 anni di esperienza anconetana nel 2004 il dottor Visani mi ha dato la possibilità di praticare questa passione nella mia città, riuscendo così a gestire meglio sia il lavoro che la famiglia. L’inserimento presso l’ematologia di Pesaro non è stato affatto difficile; anche qui ho trovato colleghi speciali, la stessa dedizione e voglia di lavorare insieme e al meglio. La mente brillante e irrefrenabile del dottor Visani stimola tutti noi ogni giorno, quando applichiamo nuovi farmaci o protocolli offrendo così ulteriori possibilità di cura ai nostri pazienti. Ma gli stimoli arrivano non solo dalle riviste scientifiche o dai congressi a cui ho partecipato, tutto ciò che vivo nell’ambiente di lavoro è per me un grande insegnamento, quando osservo la dolcezza con cui un inserviente o un infermiere assiste un paziente o rassicura i familiari, quando con i colleghi ci impegniamo tutti insieme per distribuire il lavoro di chi tra noi , in quel momento, è più sovraccaricato, quando ci rivolgiamo all’AIL per alleviare ad una famiglia il peso della malattia e subito riceviamo risposta, quando vedo alcune persone pregare intensamente per chi è in difficoltà… tutto questo è apparentemente semplice ma allo stesso modo meraviglioso (e purtroppo non ovunque scontato).
Il mio hobby è la famiglia, sì perché tra lavoro e scuola, di tempo per stare insieme ne rimane poco, allora ci organizziamo per rimanere uniti e divertirci: partite a pallavolo con altri genitori/figli, scampagnate di gruppo, cinema e pop-corn per tutti i figli che vogliono aderire (anche quelli degli altri), visite guidate non importa dove (basta stare insieme!) e tutto ciò che si può fare da soli o in buona compagnia; l’unica cosa che non mi dovete chiedere è cucinare (non è proprio il mio forte!). Un sentito grazie all’AIL che, in ogni città in cui ho lavorato, ha dimostrato sempre una grandissima attenzione all’ematologia e alle famiglie che, loro malgrado, vi ci sono trovate coinvolte.
E a tutti lettori mi raccomando: a Pasqua comprate tante uova targate AIL!
